Premessa
Il cappotto non era mai stato così di moda.
A maggio è diventata la parola più cercata dagli italiani. Dopo congiunti, naturalmente.
Scherzi a parte, come tutti sappiamo l’obiettivo dell’Unione Europea è da anni quello di ridurre il fabbisogno energetico e abbassare l’emissione di inquinamento, ad oggi il risultato prefissato non è ancora stato raggiunto.
Entro il 10 marzo 2020, tutti i paesi membri dell’Unione Europea hanno obbligo di recepire la Direttiva 2018/844/UE sull’efficienza energetica nell’edilizia, che non è altro che un aggiornamento di quella del 2010, Direttiva 2010/31/UE.
In Italia il patrimonio edilizio è vecchio e non viene mantenuto o ristrutturato.
Ecco spiegato il superecobonus contenuto negli art. 119 e 121 del Decreto Rilancio.
Perché oggi il cappotto è diventato famoso
Nel nord Italia costruire gli edifici con il cappotto è prassi da tempo, non a caso l’Agenzia CasaClima è nata a Bolzano, via via che scendiamo verso sud questo concetto viene recepito davvero poco.
Ma in base alle richieste europee di edifici green e a basso consumo energetico, anche l’Italia si dovrà adeguare.
Personalmente non ho mai capito perché l’Italia non abbia mai imposto regole rigide in campo edilizio, anche se in effetti da qualche anno la politica si sta interessando e ha legiferato sull’argomento, ma solo per adeguarsi alle norme europee.
Il Decreto Rilancio prevede detrazioni o cessione del credito nella misura del 110% per le spese di riqualificazione energetica di alcune tipologie di edifici esistenti e uno degli interventi principali indicati dal decreto è proprio il cappotto termico.
Cos’è il cappotto termico?
Proprio come il cappotto che indossiamo nei mesi invernali, il capotto termico serve ad evitare dispersione di calore e nello specifico a isolare l’ambiente interno dall’esterno.
Si tratta di un rivestimento interno o esterno da applicare a un edificio con materiale isolante in grado di coibentare pareti e soffitto e ridurre la dispersione termica. Questi speciali materiali infatti permettono di trattenere il calore nei mesi invernali e non farlo entrare nei mesi estivi.
Come detto sopra, Il cappotto può essere interno oppure esterno.
- Il cappotto interno viene applicato all’interno dell’abitazione, sulle pareti perimetrali delle stanze. Offre un ottimo isolamento acustico ma riduce lo spazio interno delle stanze e il materiale deve essere scelto con cura per permettere alle pareti di traspirare e non creare problemi di muffa.
- Nel cappotto esterno il materiale isolante viene applicato sulla muratura esterna dell’edificio, non ci sono limiti nella scelta dello spessore dei pannelli e il montaggio risulta facile e veloce.
I materiali
Per realizzare un cappotto termico si possono utilizzare diversi materiali.
Sono tutti ottimi isolanti, diciamo che quelli sintetici sono più economici mentre quelli naturali sono più costosi ma sono anche ecosostenibili, hanno un miglior isolamento acustico e una maggiore durata.
- Materiali naturali di origine vegetale
fibra di sughero o fibra di legno, canapa, cellulosa, lana di pecora
- Materiali naturali di origine minerale
fibra di vetro o lana di roccia
- Materiali sintetici
polistirene eps, polistirene espanso xps, poliuretano









Polistirene estrtuso Sughero compresso Lana di roccia
A cosa serve
Il cappotto è un intervento importante e costoso, ma ha davvero molti vantaggi:
maggior benessere all’interno dell’abitazione
diminuzione dei costi delle bollette
aumento del valore dell’immobile
rispetto del pianeta grazie al minor inquinamento nell’aria
Chi lo fa
Un lavoro di questa importanza va studiato nei minimi dettagli, non puoi certo contattare un’impresa qualsiasi e farti consigliare quale tipo di intervento fare.
Proprio come per la sostituzione degli infissi così per il cappotto termico occorre:
- sopralluogo
- analisi dello stato di fatto
- redazione a.p.e attestato prestazione energetica iniziale
- progetto
- esecuzione dell’opera
- redazione a.p.e. a lavoro concluso
- certificazione e pratiche burocratiche (che non sono poche)
Quindi hai bisogno di:
- un termotecnico
- un tecnico energetico certificato
- un’impresa qualificata e con esperienza nel settore.
Attenzione, la legge prevede che:
- i professionisti che progettano e certificano l’intervento siano tecnici abilitati
- l’intervento rispetti i C.A.M. criteri ambientali minimi (DM 11 ottobre 2017)
- l’intervento rispetti i requisiti minimi previsti in edilizia (D.M. 26 giugno 2015)
Quanto costa
Posso darti dei prezzi orientativi ai quali va aggiunta la manodopera e il costo del ponteggio in caso di condominio.
materiali sintetici come detto sopra sono più economici e vanno da 40 a 50 euro al m²
materiali naturali di origine minerale sui 40 a 70 euro al m²
materiali naturali vegetali variano da 50 a 90 euro al m²
L’importanza dell’infisso
Devi sapere che il foro finestra è il punto più debole dell’intero edificio. Nel caso di riqualificazione energetica di un edificio con il cappotto, l’impianto a pompa di calore ecc anche gli infissi concorreranno in maniera determinante a raggiungere classi energetiche importanti. Ovviamente le finestre devono essere scelte e soprattutto installate con il corretto metodo e i materiali idonei.
Personalmente dico grazie a queste nuove normative, perché finalmente adesso con l’obbligo di rispettare certi requisiti e con i controlli previsti alla fine dell’opera, il serramentista deve dimostrare tutta la sua competenza nella fase progettuale e di posa in opera, deve certificare il lavoro.
Queste normative dovrebbero tutelare l’interesse del committente, dello Stato che non ammette frodi e di chi lavora con questo metodo da anni, finalmente la serietà potrà essere apprezzata.
Il problema è che non tutti saranno in grado di fare questi interventi.
Se sei interessato a riqualificare la tua casa approfittando del bonus, abbiamo studiato un sistema che ti permette di avere una diagnosi energetica e un progetto personalizzato semplicemente compilando un modulo.
Spero di averti chiarito un po’ le idee.
A presto!
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