Spesso nello svolgimento del mio lavoro, ricevo tante domande sul PVC. Scopriamone assieme le caratteristiche!
Cosa è il pvc?
Il polivinilcloruro (polimero del cloruro di vinile) meglio conosciuto come PVC è una fibra sintetica, si presenta come polvere o granulato bianco.
Si tratta di una delle materie plastiche più comunemente usata e di maggior consumo nel mondo. Puro, è un materiale molto rigido, ma quando miscelato a composti inorganici e a prodotti plastificanti, come ad esempio gli esteri dell’acido ftalico, diventa flessibile e modellabile. Essendo sensibile alla luce e al calore subisce un procedimento di stabilizzazione per evitarne l’ingiallimento o la decomposizione.
Come si utilizza il pvc?
Gli utilizzi del PVC sono innumerevoli, da alcuni decenni viene utilizzato anche per la realizzazione di profili per serramenti in PVC destinati all’edilizia residenziale e pubblica.
Molti produttori che non fanno parte dell’Unione Europea per abbattere i costi ed essere più competitivi hanno utilizzato, e utilizzano tutt’oggi, PVC di bassa qualità perché utilizzano per il processo di plastificazione e stabilizzazione cadmio e piombo. Due metalli pesanti considerati pericolosi per l’inquinamento ambientale e per la salute dell’uomo.
L’impatto del PVC nell’ambiente
Negli ultimi anni molti ricercatori si sono concentrati sugli effetti che la plastica in tutte le sue variabili, può avere sull’ambiente e sulla nostra salute pubblicando numerose relazioni con risultati spesso contrastanti, le quali suscitano, molti interrogativi sia nel mondo scientifico che nell’opinione pubblica.
Questa maggiore attenzione dei mass media è anche dovuta all’incremento esponenziale dell’utilizzo delle plastiche in tutti i settori, dovuto al basso prezzo e alla sua durata nel tempo. Questi fattori hanno portato a un utilizzo sfrenato di questo materiale e, purtroppo, a gravi effetti sull’ecosistema.
L’effetto indesiderato più evidente e tangibile è quello causato dall’inquinamento dovuto alla dispersione e all’accumulo di prodotti plastici.
I prodotti plastici, una volta utilizzati, vengono gettati nell’ambiente e le sostanze nocive che rilasciano nel terreno, inquinano le falde acquifere oppure vengono trasportate nel mare, attraverso i fiumi.
Sono circa 260 le specie che sono state danneggiate dalla plastica e oltre 400.000 mammiferi marini sono morti a causa dell’ingerimento di questi frammenti.
Un rapporto diffuso nel mese di Febbraio 2019 dal CIEL (Center for International Environmental Law) e pubblicato sul sito di Greenpeace mette ancora più in evidenza questo allarme, chiedendo di adottare il principio di precauzione per proteggere l’umanità evidenziando come le materie plastiche presentano differenti rischi per la salute di tutti noi in ogni fase del loro ciclo di vita.
Dalle sostanze chimiche rilasciate durante l’estrazione del petrolio, alla produzione delle materie prime, passando attraverso l’esposizione agli additivi chimici rilasciati durante il loro utilizzo.
Queste sostanze rilasciano nell’ambiente micro frammenti che possono entrare nel corpo umano attraverso il contatto, l’ingestione o l’inalazione, penetrando nei tessuti e generando un impatto dalle conseguenze non ancora definite.
Il PVC sarebbe tecnicamente semplice da riciclare, ma gli additivi utilizzati mettono a rischio tutto il processo di riciclaggio.
Occorre anche ricordare che il PVC dal giugno 2007 è tra le sostanze ammesse dal regolamento dell’Unione Europea REACH e che è utilizzato per tante applicazioni, tra le quali oltre che in campo medico, negli impianti idraulici per condotti e tubature di acqua potabile, pavimentazione, arredo ed altre.
Infissi in PVC: il nostro punto di vista
Noi, in quanto rivenditori di finestre in PVC, siamo sensibili a questo argomento e la nostra etica ci ha fatto riflettere su questo delicato argomento ormai da tempo.
La nostra responsabilità ci ha imposto di capire se i serramenti in PVC, dalla produzione fino al loro utilizzo, possono presentare un problema per la nostra salute, se vale la pena utilizzare questo materiale per costruire i serramenti da installare nelle nostre case o se si tratta di un falso allarme generato da interessi di mercato.
Negli anni abbiamo analizzato più aspetti, verificato i diversi punti di vista e i risultati delle ricerche per arrivare a una conclusione al di sopra delle parti e che ci potesse permettere una corretta visione e soprattutto una risposta equilibrata verso noi stessi e i nostri committenti.
Il nostro parere è che se si vuole acquistare finestre in pvc occorre fare molta attenzione ai seguenti aspetti:
- Il materiale con il quale sono costruiti gli infissi non deve contenere cadmio e piombo
- Il materiale deve essere conforme alle normative vigenti, la norma di riferimento è la UNI EN 12608 che ne consente la marcatura CE e ne certifica la qualità. La norma tiene conto anche delle caratteristiche necessarie per far si che il prodotto garantisca prestazioni di lunga durata e che non si deteriori nel tempo.
- In Italia, il profilo in PVC con il quale costruire i serramenti, deve essere in classe S. Se al contrario, riscontriamo sui certificati che il materiale è di classe M, andremo sicuramente incontro a un precoce deterioramento e a una minor durata del serramento.
- verificare che i profili siano costruiti con PVC rigido (che non contiene plastificanti) e che non siano stati utilizzati in fase di produzione plastificanti né tantomeno ftalati a basso peso molecolare (LMV) che sono le sostanze chimiche più studiate da un punto di vista ambientale e tossicologico.
Gli ftalati infatti, vengono associati ripetutamente agli effetti negativi sulla salute e sull’ambiente e ne esistono di due tipi:
- ftalati a basso peso molecolare (LMW), classificati come potenziale azione tossica (sulla base di studi condotti sugli animali) e il loro utilizzo è stato bandito in Europa dal 2015
- ftalati ad alto peso molecolare (HMW) non presentano alcun rischio nelle applicazioni attuali. Il loro utilizzo è vietato solo nei prodotti per l’infanzia che possono essere messi in bocca dai bambini.
La differenza tra questi due tipi di componenti è fondamentale.
Da diverso tempo l’industria europea del PVC ha incrementato l’utilizzo degli ftalati ad alto peso molecolare (HMW) impegnandosi a garantirlo con i marchi: Vinyl 2010 – Vinyl Plus – G Compound – Vinyl Quality Film.
Ricapitolando, quando ci apprestiamo a proporre o ad acquistare un serramento in PVC, occorre richiedere che il serramento abbia le attestazioni del marchio di qualità Vinyl Plus e la certificazione UNI EN 12608 in classe S.
In base a queste informazioni, possiamo dedurre che, se i serramenti sono costruiti con materia prima di qualità durante l’utilizzo nelle nostre abitazioni, non dovrebbero avere effetti collaterali.
In conclusione, è ovvio che ci sono informazioni in contraddizione tra loro, per questo resta difficile dare una risposta certa alla domanda di partenza, sia in positivo che in negativo.
Il ragionamento è soggettivo, ma è giusto avere tutte le informazioni per fare una scelta consapevole.
Ciò che possiamo affermare con certezza è che le finestre in PVC di Internorm sono senza piombo e cadmio.

Gli infissi in PVC Internorm sono caratterizzati da un buon isolamento termico e una buona resistenza alle intemperie e durata nel tempo. Il buon rapporto qualità – prezzo di questo tipo di infissi li rende tra i più economici in commercio.
Gli infissi Internom si basano su tecnologie a più camere interne a 3 guarnizioni che ne caratterizzano l’ottima tenuta termoisolante e un ottimo abbattimento acustico. Sono disponibili in diversi stili, così da soddisfare le esigenze più disparate, senza rinunciare alle prestazioni che derivano dal sistema di vetraggio utilizzato che prevede l’incollaggio perimetrale in continuo del vetro con il telaio, creando un’unica struttura più stabile e più efficiente.
Le performance a livello di isolamento termico, tenuta agli agenti atmosferici e abbattimento acustico sono molto elevate.
Per avere maggiori informazioni, non esitare a contattarci!