La porta d’ingresso e, più in generale, le porte da esterno, sono il biglietto da visita della tua casa, ma non hanno solo una funzione prettamente estetica. Le porte d’ingresso si rivelano essenziali anche per la sicurezza tua e della tua casa, oltre che per garantire una buona funzionalità termica.
Ecco quindi che è importante fare le opportune valutazioni quando si è in procinto di scegliere le porte da esterno per la propria abitazione, tenendo in considerazione non soltanto fattori estetici, ma anche quelli pratici.
Porta d’ingresso: un po’ di storia
Le prime notizie relative ai portoncini d’ingresso risalgono a molti secoli fa, nonostante fossero una prerogativa delle abitazioni dei ceti più ricchi.
Inizialmente la porta esterna ha un ruolo funzionale, utile a riparare gli interni delle case dagli sguardi indiscreti. Soltanto nel Rinascimento si assiste a un’evoluzione del suo ruolo: da elemento puramente pratico, a orpello decorativo. Di pari passo anche i materiali di realizzazione iniziano a evolversi: alle varie tipologie di legno (noce, cipresso, castagno, pioppo o olmo) spesso intarsiati e decorati, si aggiungono componenti in ferro e in acciaio, fino ad arrivare ai portoncini blindati che noi tutti conosciamo.
Porte da esterno: cosa si intende?
Quando parliamo di porte esterne, non ci riferiamo solo alla porta d’ingresso dell’abitazione. Possiamo considerare come porte esterne ogni infisso che separa l’ambiente abitato da quello esterno. In questa categoria rientrano quindi a pieno titolo anche i cancelli fronte strada, i basculanti dei garage e le porte automatiche.
Porte da esterno: cosa valutare nella scelta
Ci sono alcune caratteristiche essenziali da considerare nella scelta delle porte da esterno, in primis la valutazione delle prestazioni. La resistenza agli agenti atmosferici e il grado di isolamento della struttura sono elementi fondamentali che contribuiscono a migliorare o a peggiorare notevolmente il comfort abitativo.
A seconda della destinazione d’uso, cambiano le esigenze: una villa avrà bisogno di porte esterne diverse rispetto a quelle idonee a un appartamento inserito al 5° piano di un condominio.
Materiale
Una menzione particolare, nella scelta della porta da esterno, la meritano i materiali di realizzazione, che variano appunto a seconda del contesto in cui saranno inserite.
I principali sono:
- legno: soluzione più diffusa e conosciuta, ma progressivamente sostituita da materiali più efficienti;
- alluminio e PVC: tra i migliori alla luce delle loro elevate prestazioni a livello di isolamento termico;
- acciaio (verniciato, inox, Cor-ten) o bronzo: materiali versatili e adatti alla costruzione di porte con cui è possibile creare combinazioni diverse tra l’esterno e l’interno dell’abitazione. Si riescono quindi a mixare le alte prestazioni con l’eleganza e lo stile.
Livello di sicurezza
Un altro importante elemento da valutare è il livello di sicurezza che una porta esterna e, ancor più, un portoncino d’ingresso è in grado di garantire. Per misurare le performance si usano delle classi di resistenza all’effrazione che sono denominate con la sigla RC (Resistance Class). Partono dalla RC1 (meno performante) fino alla RC6 ed hanno lo stesso valore comparativo per tutti gli elementi. Quindi una porta blindata in classe 3 ha la stessa resistenza allo scasso di una inferriata in classe 3 o una finestra sempre RC3.
Ecco nel dettaglio le caratteristiche di ogni classe:
- RC1: indica la resistenza del manufatto alla attuazione dell’effrazione attraverso un malvivente occasionale con la sola “violenza fisica”, la classica “spallata”, con la quale si può forzare ed entrare senza neppure considerarne un tempo necessario con il risultato dell’assenza di alcun tipo di sicurezza.
- RC2: indica la resistenza del manufatto alla attuazione della effrazione un malvivente occasionale con l’utilizzo di attrezzi semplici come cacciaviti, pinze, cunei con una durata all’attacco di 3 minuti prima di forzare ed entrare.
- RC3: indica la resistenza del manufatto alla attuazione della effrazione un malvivente occasionale o esperto con ulteriore impiego anche di attrezzi a leva (piede di porco) con una durata all’attacco di 5 minuti prima di forzare ed entrare.
- RC4: indica la resistenza del manufatto alla attuazione della effrazione un malvivente esperto con ulteriore impiego anche di sega ed utensili a percussione (martelli, trapani, scalpelli) con una durata all’attacco di 10 minuti prima di forzare ed entrare.
- RC5: indica la resistenza del manufatto alla attuazione della effrazione un malvivente molto esperto con ulteriore impiego anche di seghe a sciabola ed elettroutensili (mole da taglio con disco diam. 125) con una durata all’attacco di 15 minuti prima di forzare ed entrare.
- RC6: indica la resistenza del manufatto alla attuazione della effrazione un malvivente professionista con ulteriore impiego anche di seghe a sciabola ed elettroutensili ad angolo (mole da taglio con disco diam. 230) con una durata all’attacco di 20 minuti prima di forzare ed entrare.