In queste ultime settimane assisto a una corsa delirante di persone che vogliono iniziare i lavori usufruendo del superbonus 110%
Non ho mai plaudito questo bonus, al contrario delle altre agevolazioni fiscali in vigore da anni. Oggi, a distanza di 2 anni dall’entrata in vigore del Decreto Rilancio del 19 maggio 2020 che lo ha, appunto “lanciato”, fatemi dire, anzi scrivere, due parole su quello che penso.
- È stata fatta una pubblicità ingannevole, facendo credere a tutti che avrebbero potuto riqualificare le loro case gratuitamente. Ricordo bene, all’entrata in vigore della Legge le mie colleghe che rispondevano al telefono, passando l’intera giornata a dare risposte e spiegare il bonus, senza avere ancora informazioni certe sul funzionamento, che purtroppo sono arrivate solo nei mesi a venire.
- Questo incentivo è stato pensato solo da una prospettiva economica e non tecnica. È mancato infatti un attento studio fatto da esperti del settore e ciò è dimostrato anche dalle infinite revisioni e circolari e leggi aggiuntive.
- Oggi dopo 2 anni dall’entrata in vigore della norma sono finiti i fondi statali per rimborsare imprese e banche. 33,3 miliardi di euro dovevano essere sufficienti fino al 2027. Finiti!
Inoltre è importante sapere che le banche non acquistano crediti da mesi, le aziende che hanno lavorato gratuitamente contando sulla rivendita del credito, si ritrovano ora milioni in crediti ma senza liquidità. L’edilizia è di nuovo in frenata e migliaio di aziende sono sull’orlo del fallimento.
La buona notizia, si fa per dire, è che il Governo sta pensando a una soluzione:
- per chi ha già fatto un accordo di cessione del credito con la banca, non dovrebbe (meglio usare il condizionale) avere problemi con la pratica, forse ci saranno rallentamenti, perché in questo momento i maggiori istituti di credito Banca Intesa e Unicredit hanno bloccato l’acquisto di crediti in attesa delle decisioni del Governo.
- Per coloro, invece che hanno stipulato contratti con le imprese in attesa di ricevere il benestare della banca, c’è la possibilità di poter recedere dal contratto.
- Chi ha iniziato i lavori con i soldi anticipati dall’impresa, rischia il blocco del cantiere per mancanza di fondi da parte dell’impresa.
Questa legge è stata pensata per rilanciare l’economia, che usciva da un tragico evento dal punto di vista sociale, sanitario ed economico, ma purtroppo è stata fatta in fretta e furia senza considerare che è una norma molto tecnica, che avrebbe dovuto essere studiata attentamente da tecnici esperti ed è stata finanziata con soldi “virtuali”. Vale a dire denari che tutti noi dovremo rimborsare allo Stato nei prossimi anni.
Secondo il mio parere, per rilanciare l’economia post pandemia, avrebbero dovuto aumentare la percentuale di detrazione dei bonus già in vigore, collaudati e perfettamente funzionanti da anni.
Prima di tuffarvi nel 110% o credere di aver perso un’occasione, vi invito a fare alcune considerazioni:
- Non è tutto gratis.
- La vostra casa avrà un beneficio con questo tipo di intervento?
- I materiali che vi propongono sono di qualità e rispondono alle vostre esigenze?
- L’artigiano, il contractor o l’impresa che installerà i materiali li ha mai installati prima?
- Come sarà la salubrità all’interno della vostra casa una volta concluso il lavoro?
- Siete davvero sicuri di avere tutti i requisiti (e sono tanti) per accedere alla detrazione?
Detto ciò, voglio anche affermare che tanti miei clienti hanno terminato e stanno terminando i lavori in Superbonus, ma prima si sono personalmente informati molto bene, si sono rivolti a professionisti competenti e hanno pagato i lavori personalmente per poi successivamente portare in detrazione le spese al 110%.
Se avete domande o volete condividere il vostro pensiero con me, scrivetemi pure.